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al testo di Giorgio Mancinelli
Bailamos! - Tango para mi muerte.
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¡Bailamos! (tango para mi muerte). Tú que me vienes encuentro dentro del espacio estrecho e inmenso de la noche en la danza del hechizo y el olvido. Una sensación que me sorprende de pasión cargo de insidias, y que se oculta de "espléndida locura" o quizás de una oscura realidad, como la mía. . . . Cualquier cosa que se esconde en ti qué en el tormento conoce tu carne, lo siento enciende tu alma de tiniebla dentro de mí. Cuál verdad oculta en lo que me das, que yo te doy como un crimen encerrado entre tus brazos en la efusión morbosa de esta danza. . . . Un cuerpo a cuerpo que seduce y encanta mientras te envuelves entre mias piernas fuertes, sin pena al sonido de esta música que nos agarra. Imperturbable como un beso del amor robado intensa y morbosa como el deseo de un tango qué puede revolver la vida. . . . Penetro en ti como un río en riada tu piel corre como terciopelo bajo en mis manos en la efusión de nuestros cuerpos espabilados. Como una turbina que se envuelve en nuestras vidas un instante todavía, te pregunto, otro "paso" y luego, en fin también morir será bonito.
¡Bailamos! (tango para mi muerte). Tu che mi vieni incontro dentro lo spazio angusto e immenso della notte nella danza dell'incanto e dell'oblio. Una sensazione che mi sorprende di passione carica di insidie, che si vela di "splendida follia" o forse di un'oscura realtà, quale è la mia. . . . Una qual cosa che si nasconde in te che nel tormento conosce la tua carne, lo sento accende la tua anima fin dentro me. Quale verità segreta in ciò che mi dai, che io ti do come un misfatto racchiuso tra le tue braccia nell'effusione seducente della danza. . . . Un corpo a corpo che seduce e incanta mentre ti stringo tra le mie gambe senza pena al suono d'una musica che avvampa. Imperturbabile come un bacio rubato intensa e voluttuosa come il desiderio di un tango che giunge a sconvolgere la vita. . . . Penetro in te come un fiume in piena la tua pelle scorre come velluto sotto le mie dita nell'effusione dei nostri corpi scaltri. Come il turbine che avvolge le nostre vite un attimo ancora, ti chiedo, un altro “passo” e poi, sarà bello anche morire.
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Giorgio Mancinelli
- 08/07/2011 07:12:00
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Dico grazie a Nando per aver colto il senso intrinseco del testo che davvero non pensavo fosse così palese.
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Nando
- 02/06/2011 14:30:00
[ leggi altri commenti di Nando » ]
Una testo ben scritto, letterario, una bella poesia. Nel contenuto si ha limpressione di un gemellaggio tra passione dei sensi e osocuramento di ogni luce, in una "celebrazione" dellassenza dellamore.
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